Il testo giornalistico
Oltre a preparare la recita di fine anno gli alunni di quinta A stanno analizzando il testo giornalistico.
Hanno deciso così
di ideare un giornalino intitolato LA VOCE DELLA 5°A. Per il momento hanno imparato come si realizza la prima pagina di un giornale ed hanno scritto piccoli articoli riguardanti le principali attività trattate in questo periodo:- Le prove per la recita di fine anno e la gita che faranno a Roma il 13 e il 14 maggio.

Esempi di produzione di articoli di giornali a cura degli alunni di 5°A.

PROVE E PREPARATIVI PER LA RECITA DI FINE ANNO:
La scolaresca in collaborazione con la docente Margherita Vicidomini ha dato vita allo spettacolino di fine anno per ringraziare le insegnanti per l’affetto trasmesso in questo ciclo di studi.
I bambini sono emozionati ma anche un po’ tristi poiché sarà difficile per loro lasciare le maestre e i compagni.
Cosimo Niglio, un ragazzino della classe afferma:- Lo spettacolino che stiamo preparando consiste nel rappresentare i momenti più magici di questi cinque anni e poi ci saranno canti, poesie e balli.
Noi maschi ci esibiremo in un balletto di hip hop ideato dal nostro compagno Ernesto De Divitiis, mentre le femminucce in alcune coreografie create dalla maestra Margherita con l’aiuto della figlia Stefania.
Reciteremo anche delle poesie, tra cui “ A livella “ di Antonio De Curtis in arte Totò ed alcune filastrocche scritte per ringraziare le maestre.
Altri miei compagni suoneranno e canteranno.
Secondo me sarà uno spettacolino davvero emozionante e la maestra Margherita sarà orgogliosa di noi.
Cosimo Niglio.


ARIA DI RECITA E DI SALUTI
Nella classe 5°A del Vincenzo Giudice c’è aria di recita.
È da martedì scorso che gli alunni stanno provando le parti della recita, i canti e i balletti.
Canteranno “L’amico è- Grazie maestre e due canzoni napoletane. Le ragazzine balleranno “CANDYMAN”,invece i maschietti un pezzo di hip hop.
I ragazzi sono tutti eccitati e contenti ma nello stesso momento nella classe c’è un velo di tristezza poiché il pensiero che dovranno lasciare le loro maestre non li abbandona.
Chiara Di Stefano un’alunna della classe dice:- Sono molto ansiosa e non vedo l’ora che giunga il grande giorno. Sono sicura che saremo bravissimi come gli altri anni e questo lo dobbiamo alla nostra insegnante Margherita Vicidomini che ci segue nei balletti, nei canti e nella scrittura dei dialoghi. Questa recita per noi è un saluto speciale ed affettuoso che vogliamo dare alle nostre maestre.
Chiara Di Stefano.




Alla maestra Margherita


Cara maestra Margherita
ti ricorderemo per tutta la vita;
ti penseremo con affetto e amore
poichè ci hai parlato sempre con il cuore.
Ci hai voluto bene,
i hai sostenuto, ci hai guidato.
Quante cose ci hai insegnato,
quante storie ci hai raccontato,
che belle fiabe abbiamo recitato!
Volentieri insieme a noi hai giocato,
hai riso,hai scherzato, hai perdonato.
Ci hai trasmesso tanti valori
che sono per noi grandi tesori.
Grazie maestra.
Alla maestra Angela
Bella, simpatica, allegra,
sempre disponibile.
Non solo ci hai insegnato a contare,
ad eseguire, a calcolare,
a risolvere i problemi
ma sei stata sempre pronta ad ascoltarci,
a confortarci, a rassicurarci
quando i problemi li abbiamo avuto noi.
Ci hai stretto forte tra le tue braccia
facendoci sentire il tuo calore
e allora la tristezza e le preoccupazioni
andavano via.
Grazie maestra Angela.

Maestra Angela tu sei molto simpatica; con te abbiamo riso e scherzato.(Vecchio)
Ci hai fatto scoprire sempre con pazienza, con semplicità e allegria il meraviglioso mondo dei numeri.(Ristallo)

Quando entri in classe non sei da sola, ti accompagna l’aria frizzante della primavera.(Cariello)

Alla maestra Silvia
Maestra Silvia anche se appari severa, sei gentile e comprensiva. Grazie per tutto ciò che ci hai insegnato.

Maestra Silvia rimembri ancora
il tempo della tua lezione
quando la beltà splendeva
nei tuoi occhi severi
E tu, austera e pensosa
alla cattedra sedevi
e pensavi chi interrogare.
Noi silenziosi e ansiosi
aspettavamo quel nome
suonar nella grande aula.
Con te abbiamo viaggiato
su e giù per la nostra bella Italia,
abbiamo conosciuto regioni, città
storie e bellezze della nostra nazione.
Quando pronti alle tue domande
rispondevamo con sicurezza,
che pensieri soavi,
che dolci lodi maestra Silvia!
Tu apparivi allora soddisfatta
e il nostro cuore si riempiva d’affetto.
Con speranza seguivamo
la tua mano da lontano
che scriveva sul libro
più di ciò che meritavamo.


Alla maestra di religione
Cara maestra Rosalba,
con te siamo stati attenti,
svogliati,alcune volte distratti,
ma di tutti noi conoscevi i difetti.
Ti abbiamo fatto ridere,arrabbiare,
disperare,ma con grande pazienza
ci hai saputo conquistare.
A te chiediamo come ultimo dono
un sorriso e il tuo perdono.


Cara maestra Maria Rosa,
anche a te chiediamo scusa
per non esserci sempre comportati bene.
Grazie per ciò che ci hai insegnato
con pazienza e professionalità.


Grazie maestre
per averci accolto ogni mattina,
per noi ogni giorno è stata una sorpresa
dalla sera sempre tanto attesa.
Abbiamo imparato non solo
a leggere,scrivere e far di conto,
abbiamo appreso regole
necessarie alla nostra vita.
E quando un’altra strada noi prenderemo
qui nel nostro cuore vi porteremo,
con un bacio vi salutiamo
e tutti insieme a gran voce gridiamo
felici e commossi
viva la classe quinta A





Alla maestra Margherita

Cara maestra Margherita

tra i nostri banchi di scuola,
abbiamo imparato a scrivere
e leggere , a comprendere, a recitare.
Tra i nostri quadernoni,
troveremo il tuo nome,
e il voto che ci davi,
mentre con tanto orgoglio ci guardavi.
Ci hai trasmesso la curiosità,
la voglia di raccontare,
le nostre emozioni da scolari.
Siamo stati attenti,
svogliati,alcune volte distratti,
ma di tutti noi conoscevi i difetti.
Ti abbiamo fatto ridere,arrabbiare,
disperare,ma con grande pazienza
ci hai saputo conquistare,
con la dolcezza e la tua simpatia
ci hai fatto amare anche la poesia.
Noi con grande affetto
sempre ti ricorderemo,
per quello che un domani
5°A





STORIA DELLA PASTIERA :
Si racconta che Maria Teresa D'Austria, consorte del re Ferdinando II° di Borbone, soprannominata dai soldati "la Regina che non sorride mai", cedendo alle insistenze del marito buontempone, famoso per la sua ghiottoneria, accondiscese ad assaggiare una fetta di Pastiera e non poté far a meno di sorridere, compiaciuta alla bonaria canzonatura del Re che sottolineava la sua evidente soddisfazione, nel gustare la specialità napoletana. Pare che a questo punto il Re esclamasse: "Per far sorridere mia moglie ci voleva la Pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo".

STORIA DELLA PASTIERA IN RIMA
A Napule regnava Ferdinando
Ca passava e' jurnate zompettiando;
Mentr' invece a' mugliera, 'Onna Teresa,
Steva sempe arraggiata. A' faccia appesa
O' musso luongo, nun redeva maje,
Comm'avess passate tanta guaje.
Nù bellu juorno Amelia, a' cammeriera
Le dicette: "Maestà, chest'è a' Pastiera.
Piace e' femmene, all'uommene e e'creature:
Uova, ricotta,
grano, e acqua re ciure,
'Mpastata insieme o' zucchero e a' farina
A può purtà nnanz o'Rre: e pur' a Rigina".
Maria Teresa facett a' faccia brutta:
Mastecanno, riceva: "E' o'Paraviso!"
E le scappava pure o' pizz'a riso.
Allora o' Rre dicette: "E che marina!
Pe fa ridere a tte, ce vò a Pastiera?
Moglie mia, vien'accà, damme n'abbraccio!
Chistu dolce te piace? E mò c'o saccio
Ordino al cuoco che, a partir d'adesso,
Stà Pastiera la faccia un pò più spesso.
Nun solo a Pasca, che altrimenti è un danno;
pe te fà ridere adda passà n'at' anno!"



Un uovo speciale
In un prato incantato
un folletto ho incontrato
dopo essersi presentato
una domanda mi ha fatto:"
Cosa vorresti trovare
dentro l' uovo pasquale?"
Ed io :"
Vorrei trovare qualcosa
di grande e di bello
che non riempia un solo carrello.
Non si può comprare
e nemmeno inventare,
ma nel cuore deve maturare.
Mi vorrei svegliare
la mattina pasquale
in un mondo tondo
dove regni l' amore profondo,
un mondo con i colori dell'arcobaleno
per un futuro più sereno,
dove tutti sono fratelli
non solo nei momenti belli,
un luogo dove tutti son felici
perchè non ci sono più nemici,
un universo senza distinzioni
affinchè tutti siano senza padroni
dove la guerra non esiste più
perchè nel cuore tutti hanno Gesù.
Vorrei che questo non fosse un sogno
che si potesse porre un germoglio
per poi vedere crescere amore
nel profondo di ogni cuore".


Saluti affettuosi per Maria Grazia.
Guarisci presto!!!